L’edificio di Roccabruna è un massiccio ‘cubo’ quadrangolare con muri spessi tre metri; dalla porta principale si entra in una vasta sala circolare (nove metri di diametro) coperta da una cupola.
Aveva una grande nicchia centrale per una statua, probabilmente quella della dea Iside, e quattro absidi minori.
Le pareti erano rivestite di marmi preziosi, il pavimento era in opus sectile con triangoli concentrici, la volta era a mosaico forse decorato da stelle.
A lato dell’edificio è una rampa sorretta da archi che sale alla Spianata dell’Accademia, e raggiunge una grande scala che dava accesso ad un Tempio circolare con sedici colonne doriche che un tempo esisteva al piano superiore di Roccabruna.
Le colonne si appoggiano sui muri perimetrali spessi tre metri, in modo da non pesare sulla cupola del piano inferiore; quindi l’edificio aveva
due cupole sovrapposte, una vera acrobazia architettonica.
Attualmente al posto del Tempio è
una terrazza panoramica dalla quale si può vedere la cupola della Basilica di San Pietro a Roma, quindi in epoca romana si vedeva il Mausoleo di Adriano (l’attuale Castel Sant’Angelo). E si vede anche il Santuario della Fortuna Primigenia di Palestrina.
Sopra la porta principale del piano inferiore si apre un «condotto luminoso» grazie al quale
solo nei giorni del Solstizio estivo si verificano straordinari fenomeni luminosi (ierofanie). Al tramonto il Sole crea una
Lama di Luce all’interno della cupola, che fa un percorso ad arco, diventa rossa e poi si spegne, come si vede nel filmato.
Il Sole tramonta al centro della porta principale ed illumina la nicchia sul lato opposto, nella quale probabilmente era una statua della dea Iside; nell’edificio è stata rinvenuta una base per candelabro con i simboli della dea fra i quali il sistro, la fiaccola e gli aspidi.
Il significato simbolico di questa illuminazione e dell’intera Spianata dell’Accademia è spiegato in dettaglio nel nostro libro «Villa Adriana. Architettura Celeste. I segreti dei Solstizi», pubblicato da Rirella editrice. Era un Paesaggio sacro, la vera Acropoli della Villa.