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Data Evento: 2024/06/19

ROMA. CASTEL SANT'ANGELO. LE MAGICHE ILLUMINAZIONI DEL SOLSTIZIO ESTIVO.

Soltanto nella settimana del Solstizio d’Estate (dal 19 al 24 giugno) nella Sala Sepolcrale del Mausoleo di Adriano, l’attuale Castel Sant’Angelo, si vedono speciali illuminazioni che avevano un preciso significato simbolico.

La Sala Sepolcrale ha tre nicchie sui lati est, ovest e nord, nelle quali erano le sepolture dell’imperatore Adriano, di sua moglie Sabina e probabilmente di Elio Cesare, erede designato che morì prima di loro.

Il Sole entra dalle due finestre a strombo che si aprono nella volta della Sala e crea Rettangoli di Luce in ciascuna delle tre nicchie.
La nicchia ovest viene illuminata al mattino, alle 8:30 prima dell’orario di apertura.
La nicchia centrale nord veniva illuminata due volte, alle 10:00 e alle 16:00, ma il rettangolo oggi colpisce la passerella in muratura che la attraversa e quindi non si può più vedere.
La nicchia est, infine, viene perfettamente centrata dal rettangolo di luce poco prima delle 17:00. Il rettangolo è diviso in due dall’ombra della statua dell’Arcangelo Michele che si trova all’esterno proprio davanti alla finestra.

Le grandi finestre a strombo dalle quali entra la luce si aprono in alto nel Cortile del Pozzo e nel Cortile dell’Angelo, e sono state progettate in modo da catturare i raggi del Sole soltanto in quei giorni. Le aperture anche nel pavimento dei due Cortili servivano a questo scopo, e le trasformano in «trappole mortali» protette da grate e ringhiere per evitare che i visitatori vi cadano dentro.

Le illuminazioni che appaiono solo nei giorni del Solstizio Estivo erano un segnale sacro luminoso della presenza favorevole della divinità, che in questo caso era l’imperatore Adriano stesso, divinizzato dopo la morte. Sembra che fosse raffigurato come Sol Invictus alla guida della Quadriga del Sole che coronava il Tempio sulla sommità del Mausoleo.

Il significato simbolico di queste magiche illuminazioni, legato alla celebrazione e alla legittimazione del potere imperiale, viene svelato nel nuovo libro di Marina De Franceschini e Giuseppe Veneziano «Castel Sant'Angelo. Mausoleo di Adriano. Architettura e Luce», che ricostruisce la storia millenaria del Mausoleo e propone una nuova ricostruzione del suo aspetto antico.

La Sala Sepolcrale era costruita con blocchi di travertino e tufo ed era completamente rivestita di marmi preziosi, di cui resta un piccolo frammento di pavonazzetto. Il pavimento era in marmo bianco di Luni (il marmo di Carrara).

Nella Sala fu rinvenuto un sarcofago in porfido rosso, la cui vasca venne riadoperata per la tomba dell'imperatore del Sacro Romano impero Ottone II (973-983) e andò distrutta in un incendio. È rimasto solo il coperchio, che nel Seicento è stato trasformato in fonte battesimale da Carlo Fontana, ed oggi si trova nella Basilica di San Pietro.


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