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PUBLIO ELIO ADRIANO IMPERATORE (117-138 d.C.)

Publio Elio Adriano è considerato uno dei più grandi imperatori dell'antichità romana, viene ricordato per la sua cultura, l'amore per le arti e per gli edifici che ci ha lasciato: il Pantheon, Villa Adriana e il Mausoleo. 

Le fonti antiche, tutt'altro che imparziali, ricordano come negli ultimi anni di regno fosse odiato per la sua crudeltà; il suo successore, Antonino Pio, dovette insistere col Senato per ottenere la sua divinizzazione. 

Fondamentale nella sua vita fu il rapporto con Traiano, al quale fu affidato dopo la morte del padre nell'85 d.C..
Iniziò la carriera politica a Roma, prese parte  alle due guerre in Dacia con Traiano, che poi gli diede il comando delle legioni per le guerre contro i Parti; represse duramente le rivolte in Giudea. 

Sposò Vibia Sabina, pronipote di Traiano, rafforzando i legami familiari. Dopo la vittoria sui Parti divenne Cesare, praticamente una nomina ufficiale a successore. L’imperatrice Plotina favorì la sua successione a Traiano, che lo adottò in punto di morte.

Il controverso rapporto col Senato ebbe inizio con una congiura di due senatori e due generali, che poi vennero condannati a morte. Il Senato non gradiva la graduale riduzione del proprio potere, operata da Adriano con una serie di riforme legislative e amministrative che accentrarono il comando nelle sue mani.

In ambito religioso Adriano fu iniziato ai Misteri Eleusini, ma al contempo si proclamò custode delle tradizioni romane, restaurò o costruì nuovi templi in tutto l'impero e in particolar modo in Grecia e ad Atene. I cerimoniali dei culti misterici importati a Roma vennero modificati per adattarli alle antiche tradizioni, promuovendo il sincretismo con preesistenti culti italici o latini.

Secondo l’Historia Augusta, Adriano coltivò l’astrologia vantandosi di aver previsto tutti gli avvenimenti della sua vita inclusa l’ora della sua morte.
Adriano conosceva molto bene i meccanismi della propaganda e del potere imperiale, e si propose come rinnovatore dei fasti di Roma e ideale continuatore dei suoi padri fondatori, Romolo e soprattutto Augusto. 

Al pari di Augusto promosse ambiziosi progetti di edilizia pubblica in tutto l'impero, costruendo templi e santuari, anfiteatri e terme, e lasciando Roma e l'impero rinnovati e fastosi. La costruzione del nuovo tempio di Venere e Roma fu un modo di riallacciarsi ad Augusto e alla gens Iulia, ribadendo le origini divine del potere imperiale e collegandolo al Culto imperiale. 

I suoi capolavori architettonici sono Villa Adriana, la più grande villa romana imperiale che sia giunta fino e noi e soprattutto il Pantheon, che ancor oggi vanta la cupola in cemento non armato più grande del mondo.


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