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IL PANTHEON E IL SOLSTIZIO INVERNALE

Il Pantheon ancor oggi vanta la cupola in cemento non armato più grande del mondo, che ogni giorno a mezzogiorno viene illuminata da un Cerchio di luce che si trova esattamente sul lato del portale d'ingresso.

Il Sole ha un'altezza diversa a seconda delle stagioni: è più alto d'estate, quando le giornate sono più lunghe, e più basso d'inverno, quando le giornate sono più corte. Quindi il Cerchio di luce illumina la cupola ad un'altezza diversa a seconda delle stagioni, trasformandola un'enorme meridiana sferica che segna lo scorrere del Tempo.

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Il giorno più corto dell'anno, il 21 dicembre, corrisponde al Solstizio invernale, che presso i popoli antichi era molto importante: segnava il momento dell’anno in cui sembrava che il Sole stentasse a risorgere e si temeva che arrivasse la fine del mondo.

I romani esorcizzavano queste paure con le feste dei Saturnalia, che in pratica erano un rito di passaggio dall'anno vecchio all'anno nuovo, piuttosto simile alle nostre feste di Natale e Capodanno. Si facevano processioni e sacrifici in onore del dio Saturno (poi sostituito da Dioniso), che regolava lo scorrere ciclico del Tempo; e poi vi erano banchetti con veglie notturne per aspettare l'alba, scambio di doni e festeggiamenti.

Va ricordato che nel mondo antico il Tempo non era in continuo divenire come adesso, ma era ciclico e circolare: si ripeteva sempre uguale. L'anno iniziava col Solstizio d'inverno, poi arrivava la primavera col graduale risveglio della Natura, e culminava al Solstizio d'estate era il momento di massimo rigoglio. Poi iniziava una curva discendente con l'arrivo dell'autunno e la fine dell'anno e l'inizio di un nuovo ciclo.

A partire da Augusto il collegio sacerdotale degli Arvali celebrava rituali legati al potere imperiale.
Il 3 gennaio facevano sacrifici per propiziare la salute dell'imperatore e la felicità e incolumità dell’impero; scioglievano i voti dell'anno precedente e ne facevano altri per l'anno nuovo.

Probabilmente queste cerimonie si svolgevano anche nel Pantheon e sopravvissero con l'avvento del Cristianesimo.
Il Pantheon divenne una delle chiese stazionali di Roma, dove 1° gennaio di ogni anno il Papa guidava una solenne processione; altre due avvenivano il Venerdì Santo ed il 13 maggio, giorno della consacrazione.

Nei mesi invernali le illuminazioni del Pantheon non sono spettacolari come l'Arco ed il quadrato di Luce, ma danno un'idea dello scorrere del tempo. Il loro significato simbolico è spiegato in dettaglio nel libro di Marina De Franceschini «Pantheon. Architettura e Luce», con splendide fotografie inedite.


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