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ROMA. CASTEL SANT'ANGELO. LA SALA SEPOLCRALE DEL MAUSOLEO DI ADRIANO

Al centro del Mausoleo era la Sala Sepolcrale (o Sala delle Urne) costruita con blocchi di travertino e tufo. Era completamente rivestita di marmi preziosi, ma resta solo un piccolo frammento di pavonazzetto; il pavimento era in marmo bianco di Luni (il marmo di Carrara).

La Sala sepolcrale ha pianta a croce greca, con tre nicchie sui lati est, ovest e nord, nelle quali erano collocati i sarcofagi dell’imperatore Adriano, di sua moglie Sabina e probabilmente di Elio Cesare, l’erede designato che morì prima di loro.

Nella Sala fu rinvenuto un sarcofago in porfido rosso, la cui vasca venne riadoperata per la tomba dell'imperatore del Sacro Romano impero Ottone II (973-983) e andò distrutta in un incendio. Si è conservato solo il coperchio, che nel Seicento è stato trasformato in fonte battesimale da Carlo Fontana, ed oggi si trova nella Basilica di San Pietro.

castel santangelo 10 ITA 2503.jpgL’accesso alla Sala sepolcrale in origine avveniva da sud, con un corridoio (dromos) di cui si vede solo una piccola parte al piano inferiore, nascosta sotto la passerella di Valaldier.
Nel Quattrocento la Sala sepolcrale fu trasformata in casamatta: l’accesso originale, il Vestibolo inferiore e la Rampa elicoidale vennero interrati e murati perché erano un accesso indifendibile alla parte alta della fortezza. Se ne perse la memoria fino alla riscoperta da parte di Luigi Bavari nel 1825.

All’interno della Sala sepolcrale furono costruiti due ambienti usati come prigioni, le terrificanti «Gemelle» dove fu imprigionato Benvenuto Cellini. Sopra di esse passava la Rampa diametrale che portava alla parte alta del Castello.
Nell’Ottocento le Gemelle e la Rampa diametrale vennero demolite, sostituite dalla passerella di Valadier che ancor oggi è l’accesso principale alla parte alta del Castello, dove sono i magnifici appartamenti papali decorati da alcuni dei più grandi artisti del Rinascimento.

In tal modo la Sala sepolcrale è diventata purtroppo un ambente di passaggio per salire ai piani alti del Castello: i visitatori passano di corsa e non comprendono che in origine quello era l'ambiente più sacro e importante del Mausoleo.

Nella Sala sepolcrale ancor oggi si verificano speciali illuminazioni nei giorni del Solstizio estivo (19-24 giugno). Il Sole entra dalle due finestre a strombo che si aprono nella volta e crea rettangoli di luce in ciascuna delle tre nicchie.
Il significato simbolico delle illuminazioni e la storia millenaria del Mausoleo vengono svelati nel libro di Marina De Franceschini «Castel Sant'Angelo. Mausoleo di Adriano. Architettura e Luce», che propone una nuova inedita ricostruzione del suo aspetto antico.

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