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VILLA ADRIANA. LE MUSE DELL’ODEON

Il primo scavo a Villa Adriana di cui si ha notizia storica risale alla fine del Quattrocento, durante il pontificato di papa Alessandro VI Borgia (1492-1503). Fu condotto nell'Odeon, il teatro meridionale della Villa situato vicino all’Accademia, dove secondo le fonti antiquarie furono rinvenute nove statue di Muse.

Muse 05 ITA 2504.jpgCome molte altre sculture provenienti da Villa Adriana le Muse dell’Odeon divennero preziose 'anticaglie' ricercate dai più grandi collezionisti del Rinascimento: papi, cardinali, re e nobili. Furono acquistate e vendute più volte, regalate o ereditate, e si trovano oggi in Spagna, nel Museo del Prado di Madrid. Vengono tutte attribuite a Villa Adriana, ma come vedremo solo quattro di esse furono effettivamente rinvenute nella Villa.

Nei suoi Codici su Villa Adriana, scritti a metà del Cinquecento, il grande architetto e antiquario Pirro Ligorio riferisce di nove statue di Muse sedute, rinvenute durante gli scavi di Alessandro VI nell’Odeon, quindi cinquant’anni prima dei suoi scavi nel Villa. Le statue furono vendute a papa Leone X Medici (1513-1521) che le fece sistemare a Roma nella sua villa di Monte Mario, cioè nella splendida Villa Madama.
Lì furono viste e disegnate dal pittore olandese Maarten van Heemskerck fra il 1532 e 1535, ma nei suoi disegni si vedono solo quattro statue sedute, nel loro stato di conservazione originale, prima dei restauri che integrarono le parti mancanti.

Villa Madama passò in possesso dei Farnese, e nel 1681 il nuovo proprietario, Ranuccio II Farnese fece restaurare le quattro sculture come Polimnia, Erato, Tersicore e Calliope, per poi venderle alla regina Cristina di Svezia, grande collezionista amante delle arti, che dopo aver abdicato in favore del cugino Carlo Gustavo si era trasferita a Roma.

Per sistemare le quattro statue la regina fece appositamente costruire una Sala dele Muse nella sua residenza romana di Palazzo Riario (oggi palazzo Corsini), dotata di una ricchissima biblioteca. Lì aveva creato un cenacolo di letterati e artisti, che fu il primo nucleo dell’Accademia letteraria dell’Arcadia. Per completare il gruppo delle Muse acquistò altre quattro statue di muse sedute che erano state rinvenute sull’Esquilino a Roma, per un totale di otto statue.

Nel 1689 alla morte di Cristina di Svezia le otto Muse furono ereditate dal cardinale Decio Azzolino, suo grande amico; tre anni dopo il nipote Pompeo le vendette al principe Livio Odescalchi che le trasferì nel suo palazzo romano.
La collezione Odescalchi fu quindi ceduta dal suo erede Baldassarre a re Filippo V di Spagna, e le otto Muse vennero trasferite in Spagna per decorare il Palazzo Reale della Granja a San Ildefonso, vicino a Segovia.
Nell'Ottocento le sculture furono definitivamente sistemate nel Museo del Prado di Madrid, dove si trovano tuttora.

Muse 06 ITA 2504.jpgLe quattro statue sicuramente provenenti da Villa Adriana raffigurano le Muse Erato, Tersicore, Calliope e Polinnia. Le altre cinque statue di “Muse sedute” citate da Ligorio e rinvenute nell’Odeon non possono più essere identificate.

Le nove Muse erano figlie di Zeus e di Mnemosine, la dea della Memoria; con le loro danze allietavano gli dèi dell’Olimpo, cantando le origini del mondo e la nascita degli dèi e degli uomini. Conoscevano il passato, il presente e il futuro, erano protettrici della sapienza umana e delle arti. Erano legate al culto di Dioniso e di Apollo; e in onore di Zeus e delle Muse si celebravano le feste Olimpie.

Nel VII sec. a.C. il poeta greco Esiodo per primo elencava i loro nomi nella sua Teogonia: Clio, Urania, Melpomene, Talia, Tersicore, Erato, Calliope, Euterpe e Polinnia. In età ellenistica a ciascuna divenne patrona di una forma d’arte o di conoscenza, con numerose varianti nel corso dei secoli.

Clio era la Musa della Storia e del canto epico, e veniva raffigurata seduta con una pergamena in mano; Urania era la Musa dell’Astronomia; Melpomene e Talia erano le Muse della Tragedia e della Commedia. Tersicore era la musa della Lirica, raffigurata con la lira; Erato musa della Poesia amorosa, anch’essa raffigurata con la lira; Calliope era musa dell’Elegia, Euterpe della Musica e del suono del flauto e infine Polinnia la Musa della Danza e del canto sacro.

Due busti di Melpomene e Talia, le Muse della Tragedia e della Commedia, sono state rinvenute nel Teatro Greco, che si trova sul lato opposto di Villa Adriana.

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